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Visualizzazione dei post da aprile, 2012

Wow.

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Io non faccio ponte.

All'università abbiamo deciso di non andare. Io e i miei colleghi. Il prof non voleva fare lezione nell'aula stabilita perché troppo scomoda per lui e ha incaricato noi di trovarne un'altra. Ma anche no. E così oggi abbiamo deciso di fare ponte in modo del tutto autonomo. Io mi sono svegliata all'alba, chenovità , ho già studiato un pochetto. Dovrei riprendere a momenti per un altro po'. Poi palestra, parrucchiera-sperando non mi combini macelli in testa-, lezioni private fino a pomeriggio inoltrato e poi...e poi voglio andare a ballare.  Oggi c'ho sta voglia. 

Pillole di saggezza #12

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Non sopporto più le persone che mi annoiano anche pochissimo e mi fanno perdere anche un solo secondo di vita.  [Goffredo Parise]

Mi concedo attimi di depressione.

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Emotivamente instabile, viziata ed insensibile.  Secondo me quando i Baustelle pensavano a questa canzone , senza saperlo hanno pensato a me.  O a qualcuno che mi somigliasse. Tanto. Perché vi sto dicendo questo? Perché oggi è uno di quei giorni in cui ho l'umore altalenante . Tipo montagne russe. Su e giù.  Mi sono svegliata che potevo regalare pacchetti di buon umore in promozione. E ora ho una depressione che posso scavarmi una fossa e seppellirmi per intero. Poi magari tra mezzora mi passa tutto. O almeno lo spero. Ah, tutto è partito da qui:  Quando si dice che certe canzoni hanno un potere distruttivo. Ecco questa ce l'ha. Che poi a me non manca nessuno. Sia chiaro.

Checazzocifaccioqua? E invece.

C'è che ieri sono stata ad una festa. Ho bevuto un long island e fiumi di prosecco. Ho 5 ore di sonno e quindi ora sparerò cazzate a go go. O anche no. Una festa a cui ho partecipato trascinata dalla mia coscienza . Non potevo dire di no ai 30 anni di cugina. La famigghia è la famigghia. E così via la stanchezza, su i tacchi, un po' di mascara e via. Conoscevo il posto, c'ero già stata, più o meno sapevo che tipo di gente ci avrei trovato. Ma appena arrivata sono scoppiata in una risata isterica. Una di quelle che nascondeva un checazzocifaccioqua . Falsi cubani che muovevano tutto. Orecchie comprese. Peccato che di cubani non c'avevano un cazzo. E tra una salsa, una bachata e un merengue io canticchiavo tutti ballano tranne me . Che poi io so anche ballicchiare il caraibico. E al terzo tipo che mi chiedeva Balliamo? Non ho potuto dire no. E così via con la rueda . Ma le mie esibizioni danzanti lasciamole ad un altro post. Che qui dobbiamo parlare di cose serie.

Il primo bacio che ho dimenticato.

Leggevo il post di Calzino . Non ho potuto non pensare al mio primo bacio . E, cazzo, mi è venuto un vuoto di memoria. Che novità. Ricordo benissimo a chi l'ho dato. Ma per un attimo il mio cervello era un buco nero, in cui si erano persi tutti i ricordi. Faticavo a focalizzare il dove. Ero al mare. Fine agosto. Lui era in vacanza. Ci siamo conosciuti e non so quanto tempo dopo limonavamo   in acqua. Romantico, il mio primo bacio. Avevo 14 anni. Un po' in ritardo direi. Il secondo è stato ancora più romantico. Ma stavolta sul serio. In riva al mare, di sera, su una di quelle stuoie che ricordo benissimo fecero diventare neri i miei pantaloni bianchi. Mi vergognavo da morire. Chissà perché. Stavo con uno di cui non sapevo nulla. Se non che baciava benissimo. Poi su una panchina. In una piazzetta del centro. Nascosti in un posto lontano da sguardi indiscreti. Pessimo. Quelli che ti baciano e nel frattempo ti lavano il viso. Meglio baciare un cane. E' meno invadente.

C'è che ogni tanto vinco qualcosa.

Sono contenta. Qualche giorno fa ho ricevuto un premio. Anzi 2. Perché io sono così: le cose belle preferisco prenderle e godermele tutte. Non si sa mai. Shaina , quella stronza, mi ha premiato perché ho scoperto tanti blog interessanti che meritano di essere conosciuti.  E grazie. Come posso non essere felice di questo?  Ed ecco i premi:  My beautiful lipstick award. Questo premio dovrebbe andare a quelle blogger che hanno una certa predisposizione nel truccarsi o cose simili. Quindi io dovrei essere fuori. Perché se oso con matita e mascara è già una forza. Però impazzisco per gli smalti e ogni tanto faccio qualche acquisto esagerato riguardante i cosmetici. In ogni caso io sono fiera di prendermelo e ne approfitto per raccontarvi 7 cose di me (ovviamente 7 cose a caso, come se già non sapeste abbastanza di me): 1. Ho la fobia dei piccioni. E dei volatili in genere. 2. Soffro spesso di mal di testa e se non li blocco subito finisco per vomitare. 3. Adoro gli Smiths e

Pillole di saggezza #11

Qualche giorno fa, mentre pensavo alla mia vita, mi sono chiesta quanti uomini ci sono voluti perché potessi essere pronta per quello di oggi. In realtà ho capito che la domanda era sbagliata: quante donne ho dovuto indossare per essere pronta per l'uomo di oggi?   [FV] L'ho trovata per caso sulla bacheca di una mia amica e non potevo non condividerla. Anche perché so benissimo in quale libro si trova e a che pagina (più o meno).

Di compliblog, fughe per la capitale e cambi di stagione.

Il 20 aprile questo blog ha spento la sua prima candelina. La sua padrona è abbastanza sbadata e smemorata da ricordare le date. In più girovagava per l'Italia e quindi oggi si è degnata a passare di qui per fargli gli auguri. Perdonatela voi che siete più clementi. Un anno di cazzate, di pippe mentali che vi siete sorbiti, di musica condivisa, di paranoie...e diciamolo, anche di cose serie. Perché io ho un'anima . E un cervello che ogni tanto accendo e faccio funzionare. Mica pizza e fichi. Però sono contenta. Perché questo blog mi piace,  perché è mio , perché ci siete voi che mi leggete e mi fate compagnia, e soprattutto perché qui sono io. Senza etichette. Senza freni. Senza bugie. Scrivo, ergo sono. Ho passato una settimana impegnativa. Oddio, impegnativa è un termine inappropriato, visto che cazzeggiavo allegramente per la capitale. Però ho dormito pochissimo e camminato tantissimo.  Il motivo di questa mia fuga magari ve lo racconto un altro giorno. Per

Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore.

Amo leggere. Non leggo tanto e quando lo faccio sono lenta. Però mi piace avere sempre un libro a portata di mano, mi piace l'odore della carta e ogni volta che entro in libreria ne esco sempre carica. [Ecco perché negli ultimi anni compro tramite posta]. Non sono tipa da letture impegnative, ma cerco sempre di alternare libri seri (vedi classici o saggi) a libri meno seri (letture della serie: come essere una perfetta stronza o Fabio Volo- uno a caso,eh!). Pensando a questo giorno non potevo non pensare al mio libro preferito, anzi ai miei libri preferiti. 1. Quello che ho amato di più: L'insostenibile leggerezza dell'essere di Kundera. L'ho letto nell'estate del 2009 al mare. L'ho riletto un anno dopo, ancora più convinta che quel libro traccia in maniera chiara la dinamica dei rapporti tra uomini e donne, e tra questi e la vita. Un libro nel quale mi sono identificata, a tratti nel personaggio di Tereza, a tratti in quello di Sabina. Non si può mai sap

Pensieri random della domenica sera.

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Stasera ho ritrovato un mio "ex" [la nozione ex in questo caso non è corretta, anche se a causa dei 140 caratteri di Twitter ho dovuto chiamarlo così]. Era un ex corteggiatore. Ovviamente uno di quelli che si è beccato un mio no . Non ce ne sono tanti in realtà. Ma tutti quelli che ci hanno provato, si sono presi un no secco. Ero una stupida, lo so. E infatti stasera mentre aspettavo l'ascensore e avevo le pizze in mano, sbattevo la testa contro il muro, ripetendomi " Ma quanto eri cretina? ". Tanto. Perché almeno prima qualcuno c'era che si avvicinava e mi faceva pure il filo. Forse ero in un eccesso di bellezza mai più manifestatosi. Sono cose che capitano. Ora mi tocca vederli tutti fidanzati e, come si suol dire, darmi il morso dove non arrivo [che per farvi capire sarebbe all'altezza del gomito]. Che poi sono diventati tutti più fighi. Mah. E niente mi sono mangiata la mia pizza con questo rimpianto estemporaneo. Che poi stasera la piz

On air #46

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Se fossi una scrittrice a quest'ora avrei già dichiarato fallimento. E' un periodo in cui vorrei scrivere tutto, ma tutto per me significa niente. E quindi la sterilità comunicativa è diventata mia compagna fedele. In realtà è un po' sterile ovunque. Anche se...oh, cazzo! E' primavera, e io penso positivo. Prima o poi ci sarà una zolla della mia vita che fiorirà . Ovviamente si spera per il prima più che per il poi . Sono di ritorno da un viaggio semi-spirituale che mi ha dato tantissimo, ha sbloccato un po' di emozioni che mi portavo dentro a suon di canti, balli, risate, vino rosso e tante storie, così diverse tra loro, che ho impacchettato teneramente nella mia testa, ma soprattutto nel mio cuore. Sono apparentemente contenta, felice, serena...anche se so che dentro tutto questo puzzle manca un tassello importante...ma io sono fiduciosa, e poeticamente sono pronta ad accogliere tutto con un sorriso. Buona giornata...la mia è troppo lenta per ingranare!

Ti regalo volentieri una personal shopper.

E' primavera. [Oddio, stamattina non si direbbe, visto che ho i piedi gelati, c'è vento, e giro per casa con il plaid incorporato.] Dicevo che è primavera, è oltre alle temperature c'è qualcos'altro che me l'ha fatto notare: la cellulite di noi donne overXXXXXXL . No, dico. Ho capito che fa caldo. Ma scoprire ciò che non è bello, non mi sembra giusto. Soprattutto per gli occhi di quelle/i come me che devono trattenere conati di vomito. Ti serve una personal shopper? Eccomi. Posso offrirmi per l'occasione. Anche senza essere retribuita. E' solo per insegnarti un po' di buon gusto . Sì, perché girare con leggins e cellulite che straborda persino dalle ginocchia, non mi sembra il caso. Se proprio ci tieni a metterti questo capo, che a quanto pare consideri un pantalone , osa con una maglietta un po' più lunga. Mentre a te che metti calze color carne, quelle che dovrebbero farti sembrare le gambe abbronzate, ti suggerisco che Calzedonia ha una stup

La valigia sul letto.

Ho una valigia da preparare. Un treno da prendere. E un po' di problemi da lasciare a casa. Tante risate da gustarmi e belle parole da conservare. [ Il viaggio - Daniele Silvestri ] forse in fondo è vero che  per essere capaci di vedere cosa siamo  dobbiamo allontanarci e poi guardarci da lontano